La dottoressa Monica Greco ci racconta:
Quando ho ricevuto Geta in visita con il suo Bogdan, ho percepito uno tzunami di sentimenti e di emozioni.
La prima sensazione fu la vicinanza di cuore che sentii, da mamma, per quella mamma che, incurante della voglia di ognuno di noi di aiutarla, sollevava il suo Bogdan con disinvoltura, forza e determinazione dalla carrozzina per accoglierlo fra le braccia. Lui non avveva la possibilità di assumere la posizione seduta. Era costretto a restare disteso e rigido.
Quelli di mamma Geta erano movimenti precisi e decisi nello stesso tempo che denotavano una grande forza: quella dell’amore.
Quello che mi colpì era la gioia che trapelava dagli occhi di Geta, la positività, la gratitudine.
Ogni tanto interrompeva di guardarmi con quei suoi occhi luminosi solo per dare un bacio a lui, che lei chiama “il mio re”. Ecco: questa e’ una di quelle situazioni in cui tu, medico, che sei chiamato ad aiutare quella situazione, in realtà ne esci tu, curato nell’anima. Non si può conoscere Geta e restare uguali a prima. Ne esci diverso.
Dopo un in incontro con Geta e Bogdan non si è più gli stessi.
Conoscerli e osservarli permette di fare un passo in avanti nel cammino evolutivo della vita.
Vi racconto chi sono: Geta è una mamma di 6 figli, che sono la sua vita e la sua luce. E’ una donna molto forte, anche se immagino che non sia stato facile tirare su 6 figli da sola. I figli di Geta hanno avuto un’infanzia serena, colma dell’infinito amore di una mamma.
Purtroppo uno dei suoi figli, Bogdan, all’età di 7 anni, mentre frequentava la seconda elementare, dal bambino attivo e vitale che era, improvvisamente la mattinata del 24 febbraio del 2004 (di cui Geta ricorda ogni momento), al risveglio non riusciva più a controllare nessun movimento del suo corpo.
Aveva spasmi muscolari molto violenti che lo portavano a sobbalzare. Spaventatissima, Geta lo portò subito al pronto soccorso, dove li ricoveravano immediatamente.
Cominciava il calvario degli esami, lui stava sempre peggio e nessuno capiva cosa avesse, fino al prelievo del liquido spinale e alla diagnosi infausta: PESS ( panencefalite subacuta sclerosante con tetraparesi spastica).
I medici avvisarono Geta che Bogdan avrebbe avuto solo 10 giorni di vita, visto il progredire della malattia, al punto che le diedero anche indicazioni per le pompe funebri.
Invece Geta ci ha detto che l’amore di Bogdan per la vita ha riscritto la storia.
Sono rimasti ricoverati 8 mesi e al rientro a casa Bogdan era collegato alle macchine che lo tenevano in vita (non riusciva a respirare autonomamente) e al sondino per l’alimentazione.
Geta non si è mai arresa, se lui non riusciva a combattere da solo lei ha assunto la veste di guerriera, insieme al suo re Bogdan. Ogni giorno gli muoveva le labbra con le mani, iniziò a somministrargli prima un goccio d’acqua, poi nei giorni seguenti due e così via fino a che lui ha iniziato a ingoiare senza problemi.
Ogni giorno lo staccava dal respiratore per qualche secondo e poi nel tempo via via sempre più a lungo finchè imparava di nuovo a respirare da solo.
La mamma sentiva che stava nascendo di nuovo e finalmente dopo 2 mesi Bogdan è uscito dallo stato vegetativo.
Prendeva farmaci per tutto, dal rilassamento muscolare agli antivirali.
Ogni giorno gli muovevo le labbra con le mani, ho iniziato a somministrargli prima un goccio d’acqua, poi nei giorni seguenti due e così via sempre più a lungo finchè imparava di nuovo a respirare da solo. Sentivo che stava nascendo di nuovo e finalmente dopo due mesi è uscito dallo stato vegetativo. Di corsa in ospedale per controlli ed eravamo sulla strada giusta.
Ancora non si muoveva, era legato ad una carrozzina speciale (sulla quale è costretto tutt’oggi) che lo teneva e che lo tiene semisdraiato.
Prendeva farmaci per tutto, dal rilassamento muscolare agli antivirali.
Eppure Bogdan non si è mai arreso, aveva ed ha una immensa voglia di vivere.
Da quando si è ripreso dallo stato vegetativo è SEMPRE stato vigile e cosciente, seppur intrappolato in un corpo che per lui è diventato una gabbia.
Dopo 13 anni da quel giorno, da quella mattina in cui iniziò il grande lavoro interiore della vita di Geta … accogliere ciò che era successo come “la sua missione di vita” ….dopo 13 anni, nel 2017, iniziarono una terapia innovativa, per migliorare il sistema immunitario dell’intestino e la sua risposta neurologica, unitamente ad uno stile alimentare volto a ripristinare la salute intestinale e la risposta delle molecole di segnale antinfiammatorie.
Con questa terapia Bogdan otteneva risultati importantissimi: si e’ quasi immediatamente ridotta la spasticita’ dell’arto superiore che rendeva difficile la fisioterapia, ha modificato lo sguardo che si manifestava piu’ attento e aperto al mondo circostante, ha iniziato a controllare tronco e testa, ha iniziato a rispondere battendo la ciglia 2 volte per dire SI, alzava e muoveva una mano indicata, apriva la mano dito per dito, deglutiva benissimo, iniziava a bere con un bicchiere, controllava i suoi bisogni chiedendo a modo suo il pappagallo e dismetteva il pannolino, dormiva una notte intera senza dover assumere farmaci, iniziava la logopedia, riusciva a stare appoggiato senza dover essere legato, semieretto su una tavola statica e riusciva a lavorare in piscina per la psicomotorietà per ben 45 minuti filati.
Visti tutti questi miglioramenti, il più grande desiderio di Geta è proseguire le cure di Bogdan, cure che non sono finanziate dagli enti sanitari a tutela di ragazzi come lui. I risultati potrebbero essere importanti per Bogdan. Sarebbe un sogno che si avvera, una nuova vita per lui e per tutti coloro che lo amano.
Barbara Casalini, del team di metatraining aiuta Bogdan.
Per chi volesse aiutare Geta e Bogdan acquistando i libri di Geta o facendosi aiutare nelle ricette, lasciamo il cellulare di Geta 3456114751
Morena, una goccia di luce nel mare della solidarietà
Morena ha quella luce nel gesti, nel cuore, negli occhi di chi fa la differenza anche nelle piccole cose. Oggi ha aiutato Bogdan e gli autori speciali . Grazie di cuore