Modalità di pensiero
Sto leggendo un libro di Temple Grandin, che molto ha scritto sul pensare per immagini, e devo dire che anche per me è così ma non del tutto.
Poi c’è chi utilizza il pensiero verbale.
Ci sono poi i pensatori cinestetici che sono persone che fanno molta fatica a stare ferme se devono solo guardare o ascoltare. A scuola c’erano alcuni bambini così nella mia classe e un po’ anche io ero così.
Mi chiedo quanto è difficile per certi bambini che non parlano quando nessuno capisce quale è il loro metodo preferito per pensare e imparare.
Io da piccola ero molto attirata dai dettagli delle cose ma non per questo imparavo solo attraverso il vedere. Quante volte mi chiedevano di guardare un’immagine quando io preferivo invece guardarla con la coda degli occhi.
Lo stesso era quando ascoltavo. Mi piaceva ascoltare quello che dicevano le persone, ma nessuno si accorgeva che lo facevo perché magari in quel momento guardavo da un’altra parte.
Per me mettere insieme due cose era molto difficile
Di solito a scuola ognuno aveva un’idea diversa su quello che doveva essere il modo migliore per insegnarmi qualcosa.
Ma il modo migliore per avvicinarsi ai bambini che non parlano è avere un animo aperto, senza idee preconcette.
Vale anche oggi.
Riflessioni della dottoressa Monica Greco
Cara Lisa
Ho sentito parlare molto di Temple Gradin, per il suo enorme contributo che ancora oggi porta in maniera attiva grazie ai suoi studi ma soprattutto alla sua personale esperienza. So che ha scritto molti libri e che continua a portare i suoi insegnamenti nel mondo, ricordo di aver visto tanto tempo fa uno speciale a lei dedicato e che rimasi piacevolmente meravigliata di quanto sia stato utile per lei notare dettagli che altre persone non avrebbero mai notato e che questo la portava a risolvere tantissime questioni che per altri erano irrisolvibili e molto altro.
Leggere le tue esperienze e le tue parole ci ricorda quante siano infinite le variabili individuali e quanto siano infiniti i modi che abbiamo di immaginare, pensare, imparare, rielaborare vissuti e concetti, ognuno infatti lo fa secondo i suoi canali preferenziali che si comprendono sperimentandoci nelle differenti modalità, finché troviamo il metodo più adatto alle nostre predisposizioni.
Ci fai riflettere, Lisa, su quanto ancora oggi in ambito scolastico e sociale si sia ancora lontani dal comprendere come poter veramente aiutare i bambini, i ragazzi e gli adulti al meglio. Ed è un aspetto che ho toccato con mano anche io nel percorso scolastico di mio figlio. E questo mi lascia sempre un po’ di amarezza nel cuore ma sono anche piena di fiducia e di speranza.
È tanto per noi importante leggerti e leggere tutti voi ragazzi. Le informazioni che ci donante ci aiutano a comprendere come aiutarvi e l’augurio che tutti noi ci facciamo in cuor nostro unito al vostro, è proprio che ci sia un cambio di paradigma proprio in tal senso. Chissà che, grazie a tutte le nuove testimonianze, ai recenti studi e nuove scoperte si trovino modalità sempre più favorevoli, e che queste si possano adattare alle esigenze di ognuno secondo le loro peculiarità.
Tanto è stato fatto e per fortuna ci sono tantissimi terapisti, insegnanti, medici, operatori e famigliari, persone sempre più informati e sempre più aperte che sentono questa chiamata nel cuore. Dove c’è cuore che chiama e anima che freme, c’è anche grande desiderio di aiutare e così sarà sempre di più, ne sono certa!
Come hai detto tu, cara Lisa, occorre avere un animo aperto, empatico, senza idee preconcette; questa è la realtà che tutti noi vogliamo per il bene di tutti! Questa è la via del cuore, dell’aiuto vero, e dell’Amore che meritate.
Ti sono immensamente grata, riconoscente e nutro per te una profonda stima.
La tua dottoressa Monica Greco