Articolo di marzo dell’autrice Lisa

La dr. Greco avrebbe chiesto a te e agli altri ragazzi un piacere. Avrebbe bisogno che scrivessi sul tuo modo di vedere.

Si va bene sono contenta sempre di credere che posso servire a qualcuno. Sono bene capace di descrivere questo

Tu ti ricordi quando facevi fatica a guardare le persone negli occhi?

Si molto mi ricordo che non riuscivo perché il mio modo di vedere era diverso da adesso e guardare le persone negli occhi mi faceva confusione

Cioè?

Molto interferiva con la mia capacità di capire cosa diceva la persona. O guardavo o ascoltavo, insieme era per me impossibile se non per frazioni di secondo.

Cosa ti dava fastidio?

Mi dava fastidio non riuscire a mettere insieme il loro viso e la loro voce e rimaneva non chiaro per me da dove arrivava la voce.

Quindi…. Non era solo un problema di vista…

No. Molto sapevo che ogni giorno poteva essere diverso per me ma quasi sempre il problema c’era

Ancora adesso è così per te?

No assolutamente adesso posso guardare e ascoltare le persone e non avere confusione

Da piccola spesso guardavi le cose con la coda degli occhi. Come mai guardavi così?

Sempre per lo stesso motivo potevo così alleggerire  il carico di confusione

Lo fai ancora adesso?

Si qualche volta perché ho come nostalgia di queste cose e voglio provarci di nuovo

Hai altri problemi con la vista?

Si non riesco a leggere il corsivo le lettere ballano e si invertono. Quando leggo il corsivo devo indovinare le parole. Anche molto ho ancora fastidi con le luci molto bianche e fredde.

Ti ricordi qualcos’altro del passato?

Si molto mi ricordo della pioggia, delle fontane e delle lacrime.

Nelle gocce vedevo tutti i colori ed era bellissimo.

Commento della dottoressa Greco

Che meraviglia questo tuo ricordo del passato Lisa! anche io, da piccola e spesso ancora adesso, mi perdevo e mi perdo a guardare l’acqua… in una goccia si possono vedere le mille sfumature dell’arcobaleno ed è una emozione unica.

Nuovamente ricorre nella tua descrizione l’importanza dello sguardo laterale, poichè guardare oggetti e persone con la coda dell’occhio alleggerisce dalla confusione in cui si incorre quando, in presenza di autismo, si guarda dritto negli occhi una persona o si guardi dritto verso un oggetto.

Da ciò che descrive Lisa, è possibile, che una delle problematiche stia nella difficoltà che la persona con autismo ha, di mettere in atto l’attenzione divisa, ovvero la capacità di ascoltare e osservare contemporaneamente.

Sono tanto felice che dalle tue parole, Lisa, si evinca un grande progresso.

La mancanza di contatto oculare fa parte del tuo passato e non del presente e questo è segno che stai meglio. Obiettivo della terapia è, pertanto, ridurre il più possibile il carico di confusione. Tenere presente questo potrà fare la differenza.

Fra l’altro Lisa, tu sei sempre bella, ma in questa foto sei indescrivibile per quanto sei bella, e ciò che è più radioso è proprio quello sguardo verso il cielo. Grazie

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