LA DISCOTECA
Ieri sono stato per la prima volta in discoteca. È stato molto divertente: c’era tanta gente tutta molto giovane, i vecchi non c’erano e, per la prima volta, mi sono trovato in un ambiente tutto giovanile.
Tutto sembrava molto bello: c’era una buona musica e tanta gente felice di ballare e di dimenticare i propri problemi. Perché tutti ne abbiamo e, quindi, bisogna ogni tanto non pensarci perché, questo ci fa stare meglio e ci aiuta a superarli.
Io ho ballato molto e mi sono molto divertito, anche se non sono un bravo ballerino e sono molto scoordinato. Quando sento la musica, ogni parte del corpo se ne va per conto suo.
Devo ringraziare chi mi ha dato la possibilità di andare e fare questa bella esperienza che mi mancava perché la discoteca di solito è un luogo dove vanno i ragazzi normodotati e non si pensa che anche a un ragazzo autistico possa piacere. Anzi, a noi piace fare quello che fanno gli altri che vogliono divertirsi e senza pensare alla nostra diversità.
Riflessioni della dott.ssa Monica Greco
Che bellissima esperienza Federico, leggo un grande entusiasmo nelle tue parole. Sai che è proprio vero? Ci sono luoghi che come dici tu, fanno dimenticare tutte le criticità della vita quotidiana, ed è sano prendersi degli spazi per potere attivare questo processo, in cui l’organismo produce ossitocina; è in questo ormone che risiede un forte potenziale relazionale.
Sai che anche io quando ballo, sento di andare da tutte le parti??? Penso che sia comunque molto divertente.
Hai proprio ragione molto spesso non si pensa che i ragazzi come te, possano volere fare semplicemente esperienza di vita quotidiana, tuttavia è anche vero, che tutti, ma proprio tutti i ragazzi possano avere gusti differenti per potere sentirsi liberi di esprimersi e fare esperienza.
La tua è una testimonianza importante, che ci dice quanto sia semplice l’inclusione e quanto invece il pregiudizio sia limitante purtroppo.
Io sono convinta che tu possa veramente con le tue parole far conoscere le volontà di tutti i ragazzi delicati, ed io sono qui per sostenerti.
Un abbraccio la tua dottoressa Monica.