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Articolo di maggio dell’autrice Lisa

dico che in questo tempo ognuno è chiuso nel suo piccolo guscio

e tutti intorno parlano di problemi emarginazione e disperazione

non ci sono molte persone che ci parlano di speranza in modo sincero

dico che vorrei un po’ di senso di speranza tutto intorno a me

quella speranza che mi circondava ogni giorno

nelle parole e nel fare della gente

io non ho più i miei nonni

loro mi dicevano sempre che domani sarà un giorno migliore

era solo una frase ma detta con l’animo giusto costruiva il futuro di tutti

anche il mio

era solo una frase e forse invece era la preghiera giusta

Commento della dottoressa Monica Greco

Solo una frase… ma racchiude in sè il senso profondo della vita stessa. Avevo 5 anni, cara dolce Lisa, ero sul ballatoio della casa in cui vivevo con la mia adorata “zia Enza”. Così la chiamavo, ricordo quanto fosse morbido il suo collo dove affondavo la mia testolina in cerca di coccole e così che a te lo dicevano i nonni, a me lo diceva lei.

E’ ti capisco, perchè non era tanto importante che parlasse della speranza, ma era l’emozione che ci metteva dentro, che permeava d’amore tutta la giornata e che probabilmente ha posto il seme per dare luce di speranza alla mia stessa vita.

Mai la speranza dovrebbe abbandonarci … anzi dovrebbe far parte di noi, scorrere nelle nostre vene come linfa di vita. Non la intendo solo come l’attesa di un futuro positivo, ma, andando oltre la sua etimologia, le vivo come la presa di coscienza e di consapevolezza della possibilità di costruire un nuovo futuro.

Hai proprio ragione, Lisa: molte persone oggi sentono la preoccupazione e la paura per quanto ci sta succedendo intorno. Si sente spesso nominare il terrore, la paura e l’angoscia per il domani, immersi e proiettati un futuro prossimo o lontano incerto e verso il quale ci sentiamo impotenti e spaventati, a volte. Quando la speranza manca del tutto si arriva alla disperazione

La speranza è la nostra possibilità di non darci per vinti, una predisposizione innata dell’animo umano di non cedere al timore di non sapersi rialzare dopo essere caduti, di non rivedere la luce dopo un momento buio.. La speranza va oltre la paura, è vicina al coraggio: accetta la paura, la fa sua per reggerla e nonostante questo fa in modo che un futuro sia possibile.

La speranza è la capacità di stare nel non ancora, sapendolo incerto ma desiderando che accada molto presto. Non è solo sopravvivenza. E’ vita.. Speranza, nell’ambito della Legge della quadripolarità di cui parlo nel mio libro “Ama con la legge della quadripolarità” è l’apertura al nuovo e permette di accettare il morire di qualcosa – magari la propria realtà contestuale sognata in quel modo specifico – e trasformarci in ciò che è il bene supremo per noi, affinchè tutto sia possibile.

Speranza è “vivere nella domanda”, chiedendosi: “Come può essere meglio di così? Universo mostramelo! ” e l’universo ce lo dimostrerà.

La speranza, anch’essa, è una responsabilità individuale e comune; è una virtù, quindi un’arte di vivere.

La speranza ci invita a non darci per vinti, a non rinunciare, ad accettare ciò che oggi è reale,  ma non in maniera passiva: a trasformarlo, a dargli vita e respiro.

Non dimentichiamo mai di lasciare uno spazio per la speranza : cerchiamola e nutriamola sempre, anche se oggi è una virtù sempre più rara. Facciamo NOI la differenza.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. zulimeyre

    Lisa il tu testo è la voce di un grande numero di persone che volevano avere speranza. Mi hai fatto ricordare un brano del Vangelo, capitolo XIX, punto 11:

    “La fede, per essere proficua, deve essere attiva, non deve impigrirsi. Madre di tutte le virtù che conducono a Dio, essa deve vegliare attentamente sullo sviluppo delle sue proprie figlie.
    La speranza e la carità sono una conseguenza della fede. Queste tre virtù formano una triade inscindibile. Non è forse la fede che alimenta la nostra speranza di veder compiersi le promesse del Signore? Infatti, se non si ha fede, che cosa ci si può attendere? Non è forse la fede che dà l’amore? Perché, se non si ha fede, quale riconoscenza ci sarà e, di conseguenza, quale amore?”

    in questo tempo di grande sfida per la umanita, manca la fede. Non la fede di una religione che molte volte non ci permete ragionare imponendo rituale senza fundamenti. Parlo di una Fede appogiada nel ragionamento e na logica che ci fa capire che una Inteligenza Suprema ha stabilito Le Legge che regolano l’armonia e l’equilibrio dell’Universo. in questo periodo abbiamo piu bisogno di osservare la natura, riffletere sulla storia della humanita passato e presente, sbagli e adequatessa, progresso sempre. Dopo questo studio della vita ci aiuta a svolgere la serenita che parte della certeza di che niente è caso; che non siamo abandonati al vento o alla volonta di una mente cativa o vendetta di un giudice; che il Grande Amore che ci ha creato veglia per noi. Grazie, Lisa.

  2. Marilina

    grazie Zulimeyre

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