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Articolo di luglio dell’autore Federico

Sono molto contento perché mi rendo conto che, le persone che pensavano che io ero uno stupido, non capivano niente di me.

Io mettevo tanta volontà per essere come gli altri e per imparare a fare quello che facevano i bambini della mia età ma nessuno mi aiutava a partecipare con gli altri e mi lasciavano sempre da solo come un cane bastonato.

Io pensavo che la colpa fosse solo mia invece era anche degli altri, che non mi consideravano neanche un po’ e mi facevano sentire solo in mezzo a tanti bambini, che giocavano e si divertivano.

È molto brutto essere soli quando si sta con gli altri: ti senti proprio inutile.

Ti sembra che per la gente tu non esista, solo perché non sei sano come loro e non hai le competenze che hanno loro.  Vieni messo in disparte e anche preso in giro dai ragazzi stupidi che non hanno nemmeno un po’ di sensibilità e che pensano che il mondo sia solo per i sani, non sanno che il mondo gira e non si sa cosa può succedere a loro.

Forse sono molto cattivo a pensare queste cose, ma ci tengo a dire che niente mi sfugge anche se sembro molto assente.

Commento della dottoressa Monica Greco

Caro Federico, ti ringrazio per questi importanti spunti di riflessione per tutti. Dalle tue parole traspare ancora un ricordo molto vivo della grande sofferenza che ha contraddistinto la tua infanzia e si comprende quanto il livello di consapevolezza che avevi dentro te fosse alto.

Sono certa che a te, come agli altri ragazzi con autismo, non sfugga nulla della modalità con cui gli altri si relazionano e questo deve quantomeno farci fermare e permetterci di essere assolutamente nella totale accoglienza e colmi di delicatezza quando abbiamo il privilegio di starvi accanto.

Proprio in questi giorni leggevo su fb il post di una mamma, che al bordo piscina si è trovata ad assistere ad una scena in cui tre giovanotti, peraltro maggiorenni, prendevano in giro e deridevano alcuni ragazzini con autismo.

E’ un comportamento grave, che infligge una sofferenza indescrivibile nei genitori e nel bambino, mietendo dolore e creando le basi per ulteriori sofferenza e blocchi nei bambini stessi. Ognuno di noi, nella società e negli ambienti di vita, dovrebbe ricordare sempre che porta dentro sè una grande responsabilità che è quella di poter modificare nel bene e nel male la realtà di chi si trova ad affrontare delle grandi prove nel cammino della vita.

Eri davvero molto bello da bambino. E oggi sei meraviglioso con i tuoi profondi occhi azzurro mare.

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