SOLITUDINE INTIMA
CIAO, OGGI VOGLIO PARLARE DI INTIMITA’
MOLTO DIFFICILE PER ME CAPIRLA
INTIMITA’ E TANTE COSE, MIA FAMIGLIA IN SUA INTIMITA’ HA TANTA TRISTE RABBIA
INTIMA RABBIA DI SENTIRE INGIUSTA SOLITUDINE IN MALATTIA
INTIMA RABBIA DI VECCHIAIA DI MIA NONNA CHE SPEGNE LA SPERANZA DI VITA
LA MIA INTIMITA’ E ANCHE SESSUALE CHE SONO UOMO GRANDE CHE SENTE ORMONE CRESCERE MA NON SO USARLO
MIA INTIMITA’ DI SESSO E MOLTO SOLA, AMICA SERENA MI SPIEGA BENE CON PAROLE MA IO NON RIESCO A VIVERE QUESTA PARTE DI ME
IMPORTANTE SCRIVERE ARTICOLO DI INTIMITA’ PER FAR CAPIRE ALLE PERSONE CHE NON VOGLIO ESSERE AGITATO MA A VOLTE RAGAZZI CON AUTISMO SENTONO INTIMA FORZA CHE LI FA STARE MALE E GLI VIENE AGITAZIONE E RABBIA
A VOLTE E PIU DI TUTTO EMOZIONE SOLITUDINE CHE NESSUNO CI PUO AIUTARE
INTIMITA’ DIFFICILE DA CAPIRE CHE IO FACCIO E SONO QUELLO CHE SENTO E NON RIESCO A FERMARE LE MIE AGITAZIONI SE CI SONO ALTRE PERSONE
LA MIA INTIMITA’ HO CAPITO CHE E’ PUBBLICA E QUESTO FA ARRABBIARE A VOLTE
CIAO CRISTIAN
Commento della dottoressa Greco
Davvero molto profonda questa riflessione di Cristian sull’INTIMITA’.
Si tratta di un termine usato e abusato, ma sappiamo davvero il significato di questa parola?
Quando si parla di “intimità” si fa riferimento alla parte della vita che andrebbe gelosamente custodita, al riparo da occhi per così dire “indiscreti”. Nulla e nessuno dovrebbe invadere l’intimità della persona.
Si tratta di una condizione di particolare vicinanza psico-fisica ed emozionale e affinità fra due o più persone come in genere accade in una famiglia.
Uno degli aspetti più complessi, da considerare nel ragazzo e nella ragazza autistici che diventano adolescenti prima e adulti poi, è proprio il sesso, che è uno degli aspetti più cruciali della sfera intima dell’individuo.
Occorre, a mio avviso, stare accanto alle famiglie e ai ragazzi anche in riferimento ad un tema così delicato e personale. Non parlarne non serve. Ignorare il problema non aiuta.
Arriva un certo momento nella vita di un ragazzo autistico in cui lui o lei inizia a comprendere molte sfumature della propria sessualità, del “diventare grande”, esattamente come accade in tutti i ragazzi.
Quando il neuro sviluppo e i comportamenti sono tipici e fisiologici, la persona utilizza una graduale conoscenza del proprio corpo, nel rispetto appunto della propria intimità e privacy ed inizia a costruire rapporti e relazioni che l’aiutano a crescere nell’ambito di una conoscenza e di uno scambio reciproco con ragazzi coetanei.
La scoperta del sesso è, infatti, una tappa fisiologica dello sviluppo adolescenziale. La persona con autismo ha lo stesso interesse per le relazioni affettive e sessuali e ad un certo punto iniziano a sentire il bisogno di conoscersi. Tuttavia spesso alcuni aspetti vengono confusi con stereotipie oppure, ancora peggio, molteplici stereotipie invalidanti intervengono a rendere impossibile ogni conoscenza del proprio corpo.
Un terapeuta che si occupi di autismo dovrebbe certamente considerare anche tutta questa componente del soggetto con autismo ed educare la famiglia ad interventi specifici finalizzati ad una comunicazione chiara, semplice e diretta sull’argomento.
Buoni consigli per genitori di ragazzi con autismo che si affacciano alla scoperta della propria sessualità sono riportati nel testo “sessualità e autismo. Guida per genitori, caregiver e educatori” di Kate E. Reynolds.
Invito ogni famiglia a leggerlo. Grazie Cristian per avermi dato l’opportunità di parlare di un tema così delicato.