Articolo di aprile dell’autore Federico

Sento molto la paura del coronavirus; mi fa star male quando per la TV trasmettono quei filmati dove ci sono i camion dell’esercito che trasportano le bare della gente che è deceduta per colpa di questa epidemia.

Perché mi sento tanto triste non lo so.

Forse penso di essere molto sensibile ma anche tanto fortunato perché io sto bene.

Molte volte mi chiedo perché doveva succedere, forse perché la Terra si è stufata di come ci comportiamo.

Sto pensando molto perché adesso è successo questo, forse perché la gente non si comporta come si deve.

La maggioranza delle persone sono molto insensibili: pensano solo a sé stessi, facendo cose stupide, ad esempio vanno in giro senza proteggersi.  Non pensano che gli ospedali sono pieni e non ci sono molti medici perché parecchi sono morti sempre per il coronavirus.

Cosa faccio in questo periodo? Mi sveglio, faccio colazione, poi mi lavo e dopo gioco con le parole con la mamma. In questo periodo le parole me le sento molto chiare, prima non sentivo niente quando provavo a parlare, e mi arrabbiavo. Sentivo tanto rumore ma non capivo cosa avessi detto, le voci delle persone le capivo ma non comprendevo quello che dicevo io.

Il resto della giornata aiuto papà a lavorare nel giardino, oppure facciamo ginnastica. Spesso gioco con i tablet oppure suono la pianola che mi piace molto. La sera guardo la tv, scegliendo i film gialli che mi piacciono molto.

Federico Chini

Commento della dottoressa Greco all’articolo di Federico

Grazie nostro caro autore speciale! hai toccato un tema di grande rilevanza in questo momento e, con la tua sensibilità e dolcezza, sei riuscito a non trascurare nessun aspetto, ponendo l’attenzione anche sul “significato” che tutto questo possa avere ad un livello più alto che riguardi le coscienze e l’evoluzione di ognuno, a modo proprio e in base al proprio vissuto.

Il primo sentimento a cui fai riferimento nel tuo scritto è la paura. Hai ragione Federico… ti capisco, ma per favore scegli di mandarla via questa paura. Non ti serve.

Vedi, ti confesso che anche io provo una paura ed è proprio il timore delle solitudine, non mia, ma delle persone che amo. Quindi, come vedi, la paura è umana, è il sentimento, l’emozione che ci permette anche di allontanare un pericolo. Però scegli di lasciarla andare e trasformarla in qualcosa di più costruttivo e utile. Trasforma tutta la paura che provi, in conoscenza, in consapevolezza e amore per te stesso, e per la tua salute.

E’ bellissima la consapevolezza che esprimi di essere fortunato per il fatto di stare bene. Evidenzia gratitudine che è, un sentimento che aiuta a crescere e a rendere la propria vita ogni giorno più bella e ricca di insegnamenti. Sei sicuramente un ragazzo immensamente sensibile e questo fa sì che ti possa provare tristezza per una empatia che certamente provi nei confronti di tutto ciò che sta accadendo agli altri.

Non sei egoista… altro che io autistico…la tua vita di uomo sta sbocciando e si sta sempre più allontanando dall’io autistico per aprirsi al mondo. Il tuo rapporto con il mondo non è fatto di specchi che ti chiudono trasferendo ai tuoi occhi sempre solo la tua immagine riflessa, bensì di finestre che stai piano piano spalancando verso la condivisione con gli altri, in quella conquista di libertà che trapela da quel mare azzurro alle tue spalle nella foto che ci hai donato.

E, infatti, anche la tua percezione delle parole sta cambiando in meglio e sono certa che prima o poi il tuo sogno di parlare si realizzerà.

Forse hai ragione…in qualche modo la terra si è stufata di come ci stavamo comportando e ci ha voluto richiamare in qualche modo all’ordine, ci ha voluto semplicemente ricordare che nulla è scontato. Non lo è l’aria, la brezza marina, la possibilità di abbracciarci, di viaggiare …nulla.

Forse era giunto il momento di trasformare le case, la famiglia, nei luoghi migliori del mondo, dove ci fosse già tutto: l’amore, la gioia, la vita, dove stare con i propri cari assaporando ogni piccola cosa e facendo tesoro di ogni momento.

Di tutta questa faccenda non dovremo fare solo una memoria anticorpale volta a difenderci dal virus , ma una memoria emozionale del dolore che abbiamo provato nel vedere quelle bare di cui parli, del sacrificio che ognuno di noi ha fatto rendendo le proprie case il suo mondo interno ed esterno.

Ci stiamo piano piano riconquistando la libertà, non in modo gratuito, ma attraverso la crescita che ci fa essere consapevoli che un abbraccio è qualcosa di meraviglioso, indescrivibile, unico, così come la stretta di mano, così come poter osservare le labbra delle persone, mentre parlano, non dietro a una mascherina.

Forse dovevamo in qualche modo ricordarci cosa è il sacrificio. Albert Einstein disse: “la misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario”.

Le cose che stai facendo in questo periodo sono belle e utili. Stai dimostrando tanta consapevolezza e c’è davvero da andarne fiero. Sono tanto tanto fiera di te, di questo meraviglioso cammino che stiamo facendo insieme e grazie per tutto ciò che ci stai insegnando.

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