Oggi voglio scrivere qualcosa sul mio essere spesso impaziente per alcune cose della vita che invece andrebbero vissute normalmente.
Voglio scrivere di quando sono impaziente e veloce perché è qualcosa che mi caratterizza e sono abbastanza stanca che sia così.
Sono cosciente sempre quando sono impaziente e non mi piace sentire dire dagli altri intorno a me che sono senza controllo.
Essere veloce a volte mi pesa a volte no; spesso però disturba gli altri e questo di rimando mi disturba.
Ad esempio quando so esattamente come fare una cosa dall’inizio alla fine sono veloce e sono impaziente perché so di farla bene e ricevo anche complimenti per questo.
A volte invece sono impaziente e basta; non so nemmeno io perché e queste sono le volte che mi pesa.
Sono le occasioni in cui il cervello non mi è di aiuto, l’ho scritto tante volte.
Fisicamente quando sono impaziente sento tensione vibrazione e anche tutta me stessa che vuole calma e non riesco a rallentare.
È una questione di come passa per me il tempo.
Fuori di me tutto sembra rallentare e invece dentro di me tutto è già avanti di molto.
Le persone intorno a me reagiscono a volte male e alla fine mi devo difendere da me stessa e dagli altri che mi criticano non sapendo che io faccio di tutto per cambiare.
Quello che voglio si capisca è che è così insopportabile sapere di volere fare qualcosa e non riuscire a farla come gli altri si aspettano.
Vorrei raggiungere io da sola il controllo senza aiuto degli altri e magari facilmente come la maggior parte delle persone riesce a fare.
Senza pensarci e senza impegnarsi come devo fare io.
Essere senza autonomia in questo mi toglie il piacere di godere delle piccole cose.
Commento della dottoressa Monica Greco sull’articolo di Lisa
L’articolo di Lisa di oggi ha delineato in modo lucido, critico e immensamente utile uno dei sintomi più frequenti in tutti i bambini e i ragazzi che si trovano nella sua situazione: l’impazienza, l’insofferenza nell’attesa.
Vorrei che tutti focalizzassimo l’attenzione su quanto Lisa sia consapevole di ciò che le accade e questo la porta a soffrire quando le viene fatto notare.
Quindi dovremmo prendere atto di questo ed approcciarci a questi suoi momenti di difficoltà con delicatezza e rispetto.
La sua è una chiara descrizione, ma è nel contempo una richiesta di aiuto ed io mi impegnerò a trovare il modo per aiutarla. Sicuramente una delle modalità per aiutare la persona in momenti come questi è la respirazione. Respirare lentamente e profondamente mette in atto la funzionalità parasimpaticotonica, mediata dal nervo vago e aiuta il superamento di situazioni simili.
E’ interessante notare che essere così le crei stanchezza. Certo!!! perchè è fonte di una notevole dispersione di energia.
Si tratta di una sorta di disconnessione temporale, per cui il tempo “esterno a Lisa” viaggia in un binario lento e il tempo endogeno di Lisa viaggia a 1000, è già “oltre”. La discrepanza, il loop crea disagio e la rende stanca.
La parte più preziosa che rivendica Lisa è l’autonomia nel saper e poter gestire questi momenti, senza l’aiuto esterno ed è proprio di questo che hanno bisogno i nostri ragazzi: di strategie individuali ed autonome che permettano loro di gestire la discrepanza fra il tempo esterno e quello interno. Vi confesso che la capisco moltissimo, perchè è una sensazione che spesso provo anche io.
Ci impegneremo per Lisa e per tutti per trovare delle strade che permettano di gestire questi momenti che nessuno deve giudicare o criticare, ma accogliere e accompagnare.
Grazie Lisa!