Articolo del mese di Febbraio dell’autrice Lisa

Molte volte in passato ho dovuto affrontare problemi di disconnessione o connessione alterata con il mio corpo. 

Le persone non capiscono che questo può succedere finchè non succede anche a loro.

Per fortuna io potevo scrivere e chiedere aiuto. I miei genitori hanno sempre cercato di aiutarmi a risolvere queste difficoltà.

A volte inventavano qualcosa di strano che però molto funzionava per me.

A volte non riconoscevo subito le persone. Se le incontravo in luoghi diversi dal solito non le riconoscevo perché io legavo le persone ai luoghi e agli oggetti. Facevo questo per mettere ordine nella mia mente e per non avere ansia.

Molte volte ripetevo facilmente quello che vedevo fare agli altri. Ma molte volte volevo farlo e non ci riuscivo perché non sapevo da che parte cominciare.

Meglio dire che il mio corpo non faceva quello che io volevo fare.

La parte del corpo che mi ha dato più delusioni è la bocca. Volevo tantissimo parlare e non è mai uscito fuori nulla. E ancora adesso è così se ci provo. Il cervello non mi ha mai aiutato nei miei tentativi di parlare.

E il fatto di non potersi fidare sempre del proprio corpo è una cosa davvero molto brutta. La gente non capisce perché fai una cosa ma non riesci a farne una più semplice.

Anche mi succedeva che riuscivo a sentirmi funzionare tutta intera, ma se arrivava qualcuno nella stanza di nuovo mi sentivo a pezzi. E allora lo mandavo via per ritornare a sentirmi intera, ma non succedeva.

Anche mi ricordo che ascoltavo volentieri le persone che parlavano nell’altra stanza. Ma non riuscivo a capirle se stavo nella stessa stanza. Perché molto le voci diventavano rumore.

Ho cominciato presto a ripetere da sola più volte azioni che riuscivo a fare e ripetere. Sentivo che mi faceva bene per non dimenticarmi le cose. Ma gli altri mi criticavano perché rifacevo le stesse azioni. Ho dovuto lottare contro me stessa e anche difendermi dagli altri.

Se ricordo il mio passato non ho nostalgia perché era davvero troppo difficile per me. 

Oggi voglio pensare solo al futuro.

Commento della dottoressa Monica Greco

Cara Lisa grazie infinite per questo articolo perchè hai toccato alcuni temi molto molto importanti nel mondo dell’autismo.

quando ti leggo provo una profonda tenerezza , tanto rispetto per la tua sofferenza passata e una grandissima ammirazione per come riesci a spiegare ad un pubblico molto vasto ed eterogeneo dei concetti che io davvero non saprei come affrontare.

La disconnessione o la connessione alterata con il proprio corpo è proprio una delle situazioni con le quali il bimbo e il ragazzo autistico viene a relazionarsi molto frequentemente.

E’ come se si instaurasse un difetto di comunicazione fra il controllo centrale di ciò che si vuole fare, il comando neurologico e l’organo effettore.

La disconnessione MENTE-CORPO si verifica quando si ha l’impressione che la  mente e il corpo viaggino su due binari distinti e paralleli, che non riescono a incontrarsi.

Il ragazzo autistico a volte non riesce a discernere a cosa deve dar retta prima. Se si concentra sui sintomi corporei molte volte non riesce ad aprirsi cognitivamente al mondo, fa fatica a reggere le proprie percezioni corporee con sensibilità esagerata per ogni stimolo esterno come i rumori, gli odori o una carezza.

Il corpo di fronte a questo può rispondere nei modi più svariati (tachipnea ovvero aumento della frequenza del respiro, tachicardia, respiro superficiale o tendenzialmente apnoico, come se non riuscisse a fare un respiro degno di questo termine, contratture muscolari della zona del rachide e delle spalle con tendenza alla inclinazione del capo da un lato, tics)

In questi casi è molto importante infondere calma al proprio figlio , nella totale accoglienza, esattamente come hanno sempre fatto i  tuoi genitori con te, Lisa.

Quando sei sola, Lisa, così come tutti gli altri ragazzi con autismo che provano queste sensazioni, occorre concentrarsi sulla respirazione e respirare piano e profondamente, cercando di rilassare la muscolatura, magari aiutandosi con un olio essenziale a base di lavanda.

Bisogna cercare di non far raggiungere all’ansia livelli altissimi, in quanto la disconnessione mente –corpo è sempre la risposta ad un’ansia ingestibile  o ad uno stato emotivo che non si riesce a gestire,  per cui, come nella migliore delle “difese” per non percepire tutto il sovraccarico e la saturazione (l’iper, l’eccesso, la parte sicotica dell’ambiente) la mente e il corpo si “dividono”.

La terapia di Ottimizzazione NeuroPsicoFisica che fate da me in studio con la tecnologia REAC, aiuta moltissimo questo aspetto, soprattutto attraverso il decremento dell’ansia perchè mette “ordine nei pensieri”.

Sono immensamente felice della conclusione del tuo scritto. Il fatto che tu abbia scelto di lasciarti alle spalle tutto, facendone tesoro, ma non rimanendo incastrata nelle rimuginazioni, con lo sguardo interamente rivolto al futuro, desidero che sia un messaggio per ogni lettore.

Grazie Lisa

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