Ale ha 17 anni, un ragazzo con tanta voglia di vivere, la gratitudine negli occhi, un cuore grande. Ma è anche ribelle, fuori dagli schemi. Nel venire al mondo ha scelto la famiglia di Paolo e Monica perchè probabilmente la sua anima voleva respirare l’Amore vero, quello con la A maiuscola ed è in questo clima che lui vive ogni giorno della sua vita da 17 anni. Ha scelto una famiglia impegnativa: Monica, sua mamma è un medico che si occupa di bambini e ragazzi cercando di far emergere dalle fragilità, doni e talenti che possano davvero portare alla rinascita e alla ripresa in situazioni nelle quali il processo del neurosviluppo presenti in qualche modo la necessità di un aiuto secondo i canoni della Medicina del terreno.

Ale non è geloso del lavoro di sua madre. Quando lei non vede un messaggio nel telefonino da parte delle famiglie, Ale le porta il telefonino e la invita a rispondere. Non è mai stato un peso per lui il lavoro di Monica. Forse, proprio grazie a questo meraviglioso lavoro si è sentito sempre accolto, accettato, capito e spronato a seguire i propri sogni: la boxe, la moto, la natura, il buon cibo, il rapporto unico ed esclusivo con il cane Zeus.

Forse è più possessivo con Paolo, suo padre, che è il suo grande riferimento, il suo maestro di vita.

Ale è stato definito ADHD, DISLESSICO, DISPRASSICO, DISCALCULICO, tutte definizioni che descrivevano un ragazzino che non riusciva a stare fermo in classe, seduto sulla sedia in modo composto, al banco. Si dondolava, si alzava, sudava se invitato alla lettura, si perdeva nel suo mondo.

Quando Ale aveva sette anni Monica e Paolo furono convocati dalle maestre che dissero “con il vostro bambino non sappiamo più cosa fare. Ci dispiace, ma proprio NON CE LA FA”. Cosa volevano dire quelle parole? erano state pronunciate in tutta la loro potenza, erano riuscite in un attimo a porre dei limiti alle potenzialità di un bambino e il cuore e gli occhi di Paolo e Monica iniziarono a piangere, perchè giovani, perchè impreparati, perchè lontani da quel mondo.

Poi è arrivata la diagnosi di dislessia, disgrafia e discalculia, ma anzichè alleggerire il carico, portò visite su visite, percorsi su percorsi, non solo di Alessandro, ma anche della famiglia intera, dove tutto era messo in discussione (l’educazione, i valori, il metodo … tutto).

Nella sua infanzia Alessandro è stato anche in sovrappeso e proprio il giorno in cui una ragazzina coetanea, lo trattò male, basandosi sul suo aspetto fisico, Ale sentì nascere dentro la voglia di riscatto e di cominciare a prendersi cura di sè. Quasi contemporaneamente Monica e Paolo iniziarono a capire che lui era ed è semplicemente PERFETTO COSI COM’E’ con il suo modo di leggere, di scrivere, di vivere la vita, di onorare l’amicizia, di adorare il suo splendido Golden Zeus, di amare i nonni. Ed è proprio dalla accettazione e accoglienza che si apre la porta per la vera realizzazione di un figlio. Ale è tutto questo e ha scelto di accompagnare il team di Metatraining per aiutare i giovani nel proprio riscatto e nella autodeterminazione.